Come l’uomo si serve di integratori per migliorare le proprie condizioni di salute e il proprio benessere, i fertilizzati e i concimi vengono impiegati quando il terreno risente di carenze ed ha la necessità di integrare alcune sostanze per poter dare i massimi risultati.

I fertilizzanti sono infatti un concentrato di sostanze nutritive che servono a riequilibrare i terreni impoveriti, o per loro natura carenti di sostanze o per un eccessivo sfruttamento del suolo.

Risultano utili, dunque, per il settore agricolo, ma anche semplicemente per il giardinaggio, per garantire in entrambi i casi la crescita di piante sane e rigogliose grazie a un terreno fertile.

Non tutti i terreni hanno però gli stessi bisogni: la produzione di concimi e fertilizzanti per questo motivo si impegna nel realizzare differenti soluzioni che rispondano ai diversi terreni.

Potremo così fornire una “dieta personalizzata” alla nostra terra.

Produzione di concimi e fertilizzanti: differenza tra i due prodotti

Spesso questi due termini sono utilizzati come sinonimi per indicare prodotti per arricchire terreni carenti di sostanze necessarie alla crescita e a un buono sviluppo delle piante.

La differenza che generalmente viene fatta è la distinzione tra sostanze naturali riconosciute come concimi, mentre le sostanze chimiche vengono ricondotte ai fertilizzanti.

In realtà possiamo visualizzare i concimi come una sottocategoria di fertilizzante.

Nel settore della produzione di concimi e fertilizzanti viene fatta questa sottile distinzione:

  • I concimi sono sostanze che si occupano di nutrire in modo globale il terreno
  • I fertilizzanti vengono impiegati per lavorare su aspetti specifici, dunque su particolari necessità del suolo, ma non agisce su tutti i fattori

Come funziona la produzione di concimi e fertilizzanti

Il metodo di produzione di concimi e fertilizzanti ne determina la classificazione in più tipologie.

I fertilizzanti di origine chimica, per questo definiti chimici o minerali, sono il risultato di processi industriali e vanno ad agire in tempi rapidi; quelli di origine organica invece non fanno uso di sostanze chimiche durante il processo di produzione, ma sono realizzati con elementi vegetali e animali e con ciò richiedono maggior tempo per passare all’azione; per ultimi, quelli di origine organo minerale sono realizzati facendo reagire un prodotto chimico con uno naturale e per questo motivo risultano una via di mezzo tra quelli organici e quelli minerali.

Avendo ruoli e tempistiche differenti, le varie tipologie di fertilizzanti vanno a rispondere a esigenze diverse, possono perciò essere impiegati in periodi diversi o anche integrati tra loro.

Produzione di concimi e fertilizzanti: lo studio delle esigenze

Al giorno d’oggi la produzione di concimi e fertilizzanti dispone di processi ricercati ed avanzati per dare vita a diverse tipologie di fertilizzante che siano adatte a molteplici necessità.

Esistono infatti fertilizzanti che non solo mirano all’integrazione di alcune sostanze specifiche, ma lo fanno anche con percentuali differenti.

Un esempio per rendere più chiaro il concetto.

Il concime NPK va ad apportare al terreno sostanze quali azoto, fosforo e potassio.

Ma data la varietà di terreni non tutti saranno carenti allo stesso modo di questi tre elementi: esistono così fertilizzanti che integrano queste sostanze a gradazioni differenti.

Dunque, più o meno azoto, più o meno fosforo… e così via.

Queste soluzioni talmente specifiche garantiscono un’integrazione bilanciata del suolo senza incorrere in sovradosaggi, poco opportuni per il terreno.

È importante, dunque, oltre a conoscere le caratteristiche del fertilizzante anche quelle della terra per trovare la soluzione che meglio risponde alle necessità.